I Fiori di Bach
Da Alexander troverete suggerimenti e modalità di somministrazione delle essenze floreali per curare i motivi delle malattie e ritrovare un perfetto equilibrio mentale.
Il grande successo dei fiori di Bach consiste nella terapia dolcissima basata sui fiori selezionati da Edward Bach e dai suoi seguaci, un metodo di cura naturale ed efficace, alla portata di tutti. Dolce non solo perché viene dai fiori, ma anche perché non provoca violenze di nessun tipo sull’organismo, dal momento che non ha effetti collaterali. Ma quello che ha reso questa medicina ancora più conosciuta e diffusa è il diverso atteggiamento nei confronti del malato. Infatti Bach pone l’individuo, e non la malattia, al centro dell’interesse : cura le cause psicologiche ed emozionali che in lui hanno scatenato la malattia e di riflesso, guarisce la malattia fisica, insegnando la compassione per ogni essere vivente che soffre e incitando il malato a non abbandonare le speranze.
Storia e origine
Fino a un certo punto, la vita del medico Edward Bach non sembra, almeno all’apparenza, discostarsi nettamente da quella della maggior parte delle persone. Nato nel 1886 in un paese dell’Inghilterra centrale, vantava ascendenze gallesi che contrassegnarono tutta la sua vita e le sue opere, consentendogli di meritare un posto di rilievo nel grande libro delle medicine olistiche. Infatti fu proprio nella campagna gallese che egli elaborò i rimedi che lo avrebbero reso famoso.
Edward non era un bambino come tanti: dimostrava infatti una passione per la natura, insolita nell’infanzia, ma soprattutto una profonda e viva sensibilità nei confronti delle sofferenze altrui. Già all’età di sei anni aveva deciso che avrebbe fatto il medico, per guarire la gente. Fu proprio questa sua profonda e intensa umanità a contraddistinguere tutta la sua opera, a spingerlo ad andare al di là della malattia in senso stretto per restituire integrità all’essere umano, presupposto indispensabile per annullare la sofferenza e raggiungere la guarigione definitiva e, con essa, la felicità.
La vita di Bach, contrassegnata da una lunga ricerca e da profonde sofferenze, fu un cammino evolutivo piuttosto travagliato. Dopo la laurea in medicina e vari anni trascorsi a fare ricerche e studi in campo immunologico, oltre che a curare i pazienti in ospedale, improvvisamente Bach si ammalò gravemente. La diagnosi era una condanna definitiva e senza appello: tumore con metastasi, tre mesi di vita. Era il 1917; Bach aveva solo trentun’anni e negli ultimi tempi aveva lavorato intensamente, senza risparmio di energie. Com’è comprensibile, Bach fu travolto da una terribile disperazione. Fiaccato nel corpo e nella mente, fu solo grazie alla sua incrollabile determinazione a raggiungere lo scopo della sua vita che egli si rimise in piedi. Dopo qualche mese Bach, a dispetto della diagnosi senza appello e con stupore di coloro che lo conoscevano e che ne attendevano ormai la morte, era vivo e vegeto. La fenice era risorta dalle ceneri.